Cicli “Medea syndrome”e “The street behind the wall” di Paolo Naldi, di John Thomas Spike.

Square

Ho guardato attentamente i nuovi dipinti di Paolo Naldi, che sono molto abilmente disegnati e affrontano temi forti e importanti.

L’utilizzo degli scheletri nel ciclo “Medea syndrome” a mò di cronaca è una buona idea, che sembra ispirata a James Ensor.

Se si confronta un Ensor ai dipinti del ciclo “The street behind the wall” di Paolo Naldi, si noterà che Ensor ha sia il motivo che un interessante uso del colore. I dipinti di Paolo Naldi sono volutamente monocromatici,  egli sacrifica volontariamente l’espressione del colore. Di conseguenza, i dipinti di questo ciclo di Paolo Naldi sono molto simili a disegni. Goya è un’altra influenza su Paolo Naldi, che è appropriata considerato che Goya è il più grande artista politico e dell’ antiviolenza in tutta la storia. È vero che Goya ha realizzato grande arte politica nelle sue acqueforti, “Los Desastres de la Guerra”, e le acquaforti sono solo disegni monocromatici. Le incisioni sono anche più piccole dei dipinti.

Paolo sa disegnare e organizzare le sue figure. Molte delle composizioni sono interessanti, sebbene composte come fotografie giornalistiche, tutta l’azione è in primo piano e si svolge da sinistra a destra.

JOHN THOMAS SPIKE

“Medea syndrome”and “The street behind the wall” di Paolo Naldi. 2012

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